19 Marzo 2019: L’ing. Mariano Gibelli ha illustrato la storia del tango dalla sua nascita sino ad essere dichiarato dall’Unesco patrimonio immateriale dell’Umanità.

Nell’800 Buenos Aires è la città dove “far fortuna”. Nonostante la durezza dei lavori disponibili, data la grande disponibilità di manodopera, i salari erano piuttosto miseri. Famiglie di Italiani, Francesi, Ungheresi, Ebrei e Slavi, cui presto si unirono schiavi liberati e Argentini della seconda e terza generazione, provenienti dalle pampas, convivevano in squallidi appartamenti in quartieri costruiti dal nulla, detti “Orilla”, creando una miscela unica e irripetibile di tradizioni etniche e culturali che è diventata l’ingrediente magico di un processo creativo.
Le canzoni cantavano la tristezza delle persone, ma anche la loro felicità e le loro gioie. Cantavano la nostalgia e la distanza, ma anche le speranze e le aspirazioni. Cantavano la solitudine, ma anche la lealtà e la fratellanza nell’avversità. La canzone, come in tante altre parti del mondo, divenne la consolazione in musica dell’uomo. E la canzone richiede come suo completamento espressivo la danza ed è così che nel vicoli di Buenos Aires, è nato il tango. Dopo l’interessante illustrazione del Tango e delle sue caratteristiche a chiusura della serata abbiamo potuto assistere alla rappresentazione di tre tipi di tango.