14 Maggio 2019: Il Professor Bonfanti, dopo averci ospitati al Nico di Orbassano presso l’ospedale San Luigi nel mese di gennaio, è venuto a trovarci per riprendere ed implementare la sua relazione sui neuroni immaturi.
Il cervello è un organo molto complesso, è formato da circa 80/90 miliardi di neuroni ognuno dei quali ha 10/12 sinapsi (collegamenti con altri neuroni). È soggetto a problemi dovuti
all’invecchiamento oltre che a malattie specifiche che comportano un aumento dei costi per la società e per le famiglie.
Il problema principale è dovuto al fatto che, a differenza di tutte le altre cellule del corpo, quelle del cervello non si rigenerano. Nell’ultimo secolo, inoltre, l’età media dell’uomo
è cresciuta passando dai circa 60 anni dell’inizio del 1900 agli 80 anni circa di oggi.
Il ruolo della ricerca è quello di trovare soluzioni a questo problema e proprio grazie alla ricerca si è scoperto che esistono forme di plasticità che si pensavano assenti nel
cervello dei mammiferi, come la genesi di nuovi neuroni.
Purtroppo questo fenomeno è molto meno evidente nell’uomo e tende a scomparire con l’età adulta, questo probabilmente per ragioni evolutive.
Come alternativa alla neurogenesi sono state scoperte nuove popolazioni di cellule nervose, presenti già alla nascita, che rimarrebbero in uno stato di immaturità all’interno della
corteccia cerebrale.
Questi “neuroni immaturi” possono restare inattivi per anni, come una riserva in attesa di essere utilizzata nel momento del bisogno.
Questo fenomeno è stato verificato nel cervello di diverse specie di mammiferi e i dati ottenuti ad oggi suggeriscono che questo tipo di plasticità, anziché diminuire come la neurogenesi, potrebbe essere mantenuta o addirittura aumentata in cervelli più grandi e complessi.
L’obiettivo della ricerca è quello di individuare se questo tipo di plasticità del cervello possa essere utilizzato per contrastare o quantomeno rallentare l’insorgenza di malattie neurodegenerative o demenze senili.
Nel frattempo, uno stile di vita sano abbinato ad un’attività aerobica come la corsa o la camminata veloce, una buona attività sociale e la voglia di provare a fare cose nuove e complesse può aiutarci a mantenere il nostro cervello in forma.